Il rito inglese del tè
Un po’ di storia
Il tè arrivò in Inghilterra attorno al 1650 come rimedio medicinale. Era estremamente costoso per via del lungo viaggio di importazione. Nel giro di dieci anni divenne la bevanda di moda a corte: si prendeva verde, con o senza latte, in tazzine cinesi di porcellana bianca e blu senza manico. Diventato simbolo di uno status aristocratico, chi non riusciva ad ottenere un servizio originale di porcellana, al massimo poteva optare per la ceramica italiana di Faenza o quella olandese di Delft. La tecnica di produzione della porcellana ancora non era stata scoperta in Europa e materiali di minor pregio non erano accettati. Si usava accompagnare il tè con bicchierini di brandy all’arancia, di ratafià o di rum. Nel secolo successivo divenne di consumo nazionale pur rimanendo ancora abbastanza costoso: i benestanti bevevano il primo infuso, i servitori prendevano le foglie usate bevendo il secondo e rivendendole poi ai meno abbienti che lo utilizzavano per ulteriori infusioni. Un lavoratore medio spendeva in tè anche un terzo dei suoi guadagni. E’ in questo periodo che divenne involontariamente un vero rimedio medicinale poiché, sostituendosi alla moda del gin e prevedendo la bollitura, contribuì a far bere alla popolazione acqua purificata. Il governo inglese vide nel tè un’ottima fonte di guadagno e lo tassò contribuendo alla nascita del commercio di tè di contrabbando e di tè falso (prodotto con foglie di frassino bollite con solfato di ferro e letame). Il tentativo di tassarlo anche nelle colonie americane fece infuriare i coloni che preferirono prendersi l’indipendenza dal Regno Unito assaltando le navi inglesi per buttare il tè in mare in quello che passò alla storia come “Boston tea party”. Nel frattempo la porcellana iniziò ad essere prodotta anche in Inghilterra ma fu grazie al signor Wedgwood e ad un tipo di terracotta liscia e a basso costo di sua invenzione, che tutti poterono permettersi di comprare un servizio da tè. Ad inizio ‘800 gli inglesi smisero di importare tè dalla Cina dopo la scoperta della sua crescita spontanea anche in alcune zone dell’India, già loro colonia. La nascita delle bustine risale invece al 1826 per opera di un quaqquero che ebbe l’idea di vendere le foglie già dosate in piccole confezioni sigillate.
La preparazione del tè è una vera e propria arte che viene dal lontano oriente. Varie sono le tipologie di tè come anche i modi di berlo (con latte, limone, zucchero, puro). Preparare il tè insieme ci ha fatto riflettere sulla civiltà che l'ha prodotto e su chi lo consuma abitualmente aiutandoci a condividere usi e costumi. Studiare la lingua inglese vuol dire imparare a conoscere usi ed abitudini di chi la parla. Nelle classi 2B e 2C abbiamo voluto sperimentare questo momento dell'ora del tè per sentirci ancora più vicini e partecipi alla civiltà che stiamo studiando. Per vedere la nostra esperienza e ammirare l'album di foto della classe 2B clicca qui così accanto alle bellissime vetrine londinesi dedicate al tè sperimenterete la nostra arte del tè, per seguire il filmato sull'arte del tè realizzato dalla 2C cliccate qui